Venerdì 1° luglio presso il Calidario Terme Etrusche si è svolto l’evento conclusivo del Contratto di Fiume Cornia a seguito della sottoscrizione da parte dei 55 firmatari, di cui 15 enti pubblici e circa 40 privati e associazioni (l’elenco nel paragrafo in calce).
Un momento di incontro e di sintesi moderato da Alessandro Fabbrizzi, coordinatore del progetto Life REWAT. Dalle 9 alle 13 si sono alternati al tavolo dei lavori oltre ai sindaci di Campiglia Marittima Alberta Ticciati e di Suvereto Jessica Pasquini, il presidente di Anbi toscana Marco Bottino, il segretario dell’Autorità di bacino distrettuale Massimo Lucchesi, tecnici del Genio civile della Regione Toscana, assessori dei comuni coinvolti, rappresentanti della Provincia di Livorno, associazioni di categoria. Le conclusioni intorno sono affidate all’assessora Monia Monni
Una mattinata di lavori per fare il punto sul Contratto di Fiume Cornia e per portare avanti una riflessione sull’impegno futuro che possa unire sicurezza, sostenibilità, ambiente, sensibilizzazione e fruizione della risorsa idrica.
“Tutela delle acque, tutela dalle acque, fruibilità, valorizzazione e partecipazione diffusa. Questa è la ricetta del contratto di fiume del Cornia, che non solo influenzerà la pianificazione regionale che si esprime nel Piano di Tutela delle acque, ma ne cambierà l'impostazione. Il Piano estrarrà la sua teoria anche da questa pratica molto concreta, in modo da massimizzare la sua efficacia. L'approccio olistico del contratto, che tiene assieme tutte le azioni necessarie alla tutela della risorsa idrica e alla valorizzazione ambientale e culturale del fiume, è un approccio integrato e integrale, consapevole che ogni elemento che introduciamo in un ecosistema ne modifica altri. – ha detto L’Assessora Regionale all’Ambiente Monia Monni – Prezioso è anche l'aspetto educativo, che dissemina consapevolezza e responsabilità, soprattutto in questo momento in cui stiamo affrontando l'emergenza idrica probabilmente più critica degli ultimi 20 anni. La nostra Regione, grazie a Bilancino e a Montedoglio, può affrontarla meglio di altre regioni, ma la durata prevista di queste condizioni meteoclimatiche non esclude che si dovranno mettere in atto, in alcune aree, razionamenti dell'uso dell'acqua. Sono necessarie 3 cose: ridurre ulteriormente le perdite, rafforzando il già importante impegno dei gestori; semplificare la realizzazione di piccoli invasi ad uso agricolo ad opera dei privati e realizzare piccoli invasi multifunzionali pubblici anche attraverso la collaborazione con i consorzi; coinvolgere i cittadini perché, ora più che mai, serve consapevolezza e responsabilità per evitare gli sprechi. Da questo territorio, dove la siccità è una costante anche in periodi meno critici, lanciamo un modello di governo della risorsa idrica che potrà essere replicato anche altrove, a partire dall'Arno”
Il Contratto Fiume può essere definito come un atto di impegno condiviso da diversi soggetti pubblici e privati interessati a vario titolo al corso d’acqua, che attraverso una visione comune e modalità di lavoro e di azione, si prefigge l’intento di perseguire la riqualificazione ambientale e la rigenerazione socioeconomica sostenibile del sistema fluviale. Il contratto di Fiume è lo strumento utilizzato per tenere insieme strategia, progetti, soggetti, e comunità che definiscono gli impegni di ciascuno sul tema delle risorse idriche della Val di Cornia.
“La sottoscrizione del contratto conclude formalmente un percorso, ma in realtà getta le basi per un corso nuovo, una nuova modalità partecipata e condivisa per pianificare azioni e strategie che, mettendo al centro la risorsa idrica, sappiano coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. – dichiara la Sindaca di Suvereto Jessica Pasquini – La Val di Cornia è orgogliosamente laboratorio di buone pratiche e in una situazione in cui l'emergenza è ormai normalità serve dare corso a quanto abbiamo appreso col Life rewat con misure strutturali e serve che tutti gli enti firmatari, consapevoli dei nuovi scenari, sappiano lavorare in modo integrato per superare la lentezza della burocrazia e sappiano dare risposte adeguate a tutela della risorsa, territorio, della sua bellezza, dei cittadini e delle imprese.”
Il processo partecipato, volontario e inclusivo, durato 3 anni, ha visto impegnati, oltre agli enti promotori, i 15 enti pubblici e circa 40 privati e associazioni firmatari. Il Primo Programma di azione del prossimo triennio prevede l’attuazione delle 16 azioni individuate sui temi emersi dal percorso partecipativo, che spaziano dal riuso delle acque reflue alla ricarica della falda, dal potenziamento dell’irrigazione collettiva alla riqualificazione fluviale, dalla progettazione di interventi integrati (winwin) di mitigazione del rischio idraulico alla manutenzione integrata dei corsi d’acqua, dalle attività di educazione ambientale alla definizione di percorsi di mobilità leggera utilizzando la rete dei canali di bonifica e gli argini del fiume Cornia.
“Oggi più che mai i Contratti di Fiume sono una metodologia di governance che permette di perseguire obiettivi di qualità delle acque, contenimento dell’uso del suolo, sicurezza idraulica, incremento della biodiversità e qualità ecosistemica e paesaggistica semplificazione amministrativa, efficienza delle politiche – dichiara il Presidente di Consorzio 5 Toscana Costa Giancarlo Vallesi – Il contratto di Fiume è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione ambientale del territorio senza derogare alla sicurezza idraulica”.
Il Contratto di Fiume Cornia è il primo che la Regione Toscana sottoscrive dimostrando l’impegno e l’attenzione verso un uso più attento della risorsa idrica.
“Un lavoro articolato e complesso che ha visto questo comune in prima linea sui temi della gestione, utilizzo e risparmio della risorsa idrica – dichiara la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati – in continuità con una tradizione di attenzione alle questioni ambientali e sensibilità rispetto alle caratteristiche geomorfologiche e idrauliche del nostro territorio. Un risultato importantissimo, un unicum in Toscana che rappresenta una visione lungimirante e di prospettiva del bacino del Cornia. Da qui passa la pianificazione dello sviluppo economico e sociale, in stretta sinergia con la sostenibilità ambientale e la gestione del rischio. Un ringraziamento sentito al Consorzio di Bonifica 5 che con passione e convinzione ha guidato e guiderà questo virtuoso percorso e alla Regione, in particolare all’assessora Monni, per aver creduto in questo progetto e nella nostra determinazione”.
“Un contratto di fiume che arriva a concretizzarsi dopo un lungo percorso di confronto tra enti, un progetto che viene sintetizzato in una serie di azioni concrete da mettere in campo nei prossimi anni per la salvaguardia della risorsa idrica, un bell’esempio di cooperazione e condivisione tra enti che gestiscono un territorio come un unicum – così dichiara Giuliano Parodi Assessore all’Urbanistica del Comune di Piombino - Pianificazione e strategia, la ricetta per cominciare ad immaginare un futuro diverso per la Val di Cornia che non può più permettersi di agire sempre in emergenza. Il Fiume non più come un ostacolo da superare o un pericolo da cui difendersi ma il recupero della sua funzione primaria, un’infrastruttura naturale di collegamento tra i comuni, un luogo con un ecosistema da proteggere e valorizzare anche in chiave turistica”